e mi sveglio
e mi sveglio, e uno è a torso nudo, russa a scatti - non è a tempo, ma sta fumando meno, in effetti.
la faccia dell'altro è sprofondata nel cuscino.
muovo passetti, piccoli, verso la cucina, verso i resti della serata.
storco il naso per la povera bottiglia di limoncello lasciata aperta.
respiro, apro la porta. piove, piove e piove, su questa Roma di sabato mattina, deserta, assonnata, e più svogliata del solito.
ri-respiro, e in pochi passi mi faccio inghiottire dalla metro B.
2 Comments:
Mi piace. Ci sono finita per caso, ma mi piace. Forse mi ricorda di quando c'ero io a Roma il Sabato mattina. Non pioveva, ma era freddo, di quel freddo che ti taglia la faccia (e -a volte- i pensieri).
Ma è passato tanto tempo e ora piove, anche ora.
E comunque mi piace, e non è poco: non lo dico spesso.
Forse -chissà?- non avrei dovuto dirlo nemmeno stavolta. Però, oramai...
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Anonimo, at mercoledì, marzo 16, 2011 1:08:00 AM
grazie...mi fa piacere che queste pagine lasciate ad ingiallire smuovano qualcosa, ancora.
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Behemoth, at giovedì, marzo 24, 2011 9:07:00 AM
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