You know - lookin for' a place quiet... but not dead.

Ho chiuso in un cassetto un moleskine, con su incollate lettere di giornale a formare la parola "Andalusia - 2007". Ho deciso di leggerlo quando avrò bisogno di rialzarmi da terra, per sorridere malinconico e scacciare gli inevitabili momenti di tristezza futuri..

Dieci giorni nel sud della Spagna sono inevitabilmente pochi, pochi, pochi.

Ho in mente mille immagini di chilometri fatti senza guardare nulla se non terra sabbiosa e deserta e olivi piantati in obliquo, locali su locali traboccanti di persone e di esilaranti camerieri-barman-oste, vere macchiette, che riempono litri di birra e preparano drink su drink, bicchieri di sangria preparati in mille modi diversi, tapas da decifrare e poi gustare, inservienti in alberghi eccentrici e invadenti e ancora piatti strani, provocatori, vino trovatao dal dolce e liquoroso fino a quello aspro e "tendente alla grappa" devasta-stomaco, infinite camminate in città divise a metà tra secoli di cultura araba e solo a metà occidentalizzate, gioielli architettonici con profonde crisi d'identità, e caldo, caldo, caldo, i polmoni che tentano di prendere aria e si sentono rispondere che no, a quest'ora è il caso di dormire, semmai, non di respirare...

Magari riesco a mettere su qualche foto, veramente bella, scattata da Rachele in questi giorni.