giornate pre-occupate
Arrivo a piazzale Aldo Moro poco prima delle nove, e mi dirigo verso la fontanella - perchè l'acqua di Roma è abbastanza insuperabile.
Prima di arrivare alla minerva, mi giro e sorrido, qualche centinaio di persone affollano il cortile dell'edificio Marconi. Alzo lo sguardo: Fisica Occupata. Niente megafoni, niente urla, niente cortei. Cancelli lucchettati. Sorrido di nuovo, dico: " Vediamo un po' che succede al nuovo edificio". Un ragazzo mi guarda un po' torvo (sono condannato ad essere ironicamente travisato) e fa " l'altro edificio è chiuso. "
Così è: edificio Fermi chiuso, uno striscione recita F = MA -> Fisica = Movimento Autonomo. Il terzo sorriso pieno della giornata.
Il professore di Calcolo della Probabilità manda giù un' aspirina, piegato dal mal di testa. Dice "questo è l'inizio della fine".
Dopopranzo, Alessandro mi spiega sotto il sole le dinamiche dei collettivi. I prati pieni di gente. Pieni dei fannulloni di Brunetta che digeriscono il pranzo, che studiano, parlano, si confrontano, e fanno prove tecniche di accoppiamento.
Esco alle sette dalla lezione di Complessità - è già buio. Non ho freddo, c'è del calore nell'aria. Non è di rivoluzione, odio, esplosivi - è calore. Capisco di che si tratta, sorrido per la quarta volta leggendo su una lavagna trascinata all'aperto: CHIMICA OCCUPATA.
Respiro a pieni polmoni ed esco dalla città universitaria.
In questi giorni c'è aria buona nella capitale.
Prima di arrivare alla minerva, mi giro e sorrido, qualche centinaio di persone affollano il cortile dell'edificio Marconi. Alzo lo sguardo: Fisica Occupata. Niente megafoni, niente urla, niente cortei. Cancelli lucchettati. Sorrido di nuovo, dico: " Vediamo un po' che succede al nuovo edificio". Un ragazzo mi guarda un po' torvo (sono condannato ad essere ironicamente travisato) e fa " l'altro edificio è chiuso. "
Così è: edificio Fermi chiuso, uno striscione recita F = MA -> Fisica = Movimento Autonomo. Il terzo sorriso pieno della giornata.
Il professore di Calcolo della Probabilità manda giù un' aspirina, piegato dal mal di testa. Dice "questo è l'inizio della fine".
Dopopranzo, Alessandro mi spiega sotto il sole le dinamiche dei collettivi. I prati pieni di gente. Pieni dei fannulloni di Brunetta che digeriscono il pranzo, che studiano, parlano, si confrontano, e fanno prove tecniche di accoppiamento.
Esco alle sette dalla lezione di Complessità - è già buio. Non ho freddo, c'è del calore nell'aria. Non è di rivoluzione, odio, esplosivi - è calore. Capisco di che si tratta, sorrido per la quarta volta leggendo su una lavagna trascinata all'aperto: CHIMICA OCCUPATA.
Respiro a pieni polmoni ed esco dalla città universitaria.
In questi giorni c'è aria buona nella capitale.
Etichette: legge 133, protesta, sapienza, università
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