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mercoledì, novembre 01, 2006

Vivere è scegliere.

In una settimana la mia vita è stata presa, masticata a fondo e risputata, senza speranza di reincollare pezzi. Solo una lunga distesa di deserto, dove ricominciare ad irrigare, costruire, bonificare.

In una settimana mi hanno etichettato come un un bastardo, uno sciocco, un insensibile che tratta le persone come carta igienica, un emotivo, un cinico, un falso, uno che dice troppo velocemente la verità (e non aspetta a smussare gli angoli).

Ricominciare.

Per la maturità ho scritto un saggio breve sulle scelte. Riassumendo, affermavo che l'unico modo di avere le palle è di uscire dalle calde coperte della sicurezza e della mondanità e del compromesso per affrontare la sfida, l'ignoto, il freddo dell'incertezza.

Lo sto sentendo bene, quel freddo, nel bel mezzo di questo autunno incerto e timido.

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