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mercoledì, dicembre 24, 2008

ante-vigilia

Sono le otto e mezza, arrivo puntuale al Teatro di Terra, trovo la porta chiusa e sento delle voci dall'altra parte.

"Il praticello del Bove è MIO!"

Suono il campanello e mi viene aperto dalla regista che mi sorride. Mi lascia assistere, così mi siedo dietro la griglia spenta dell' amplificatore di giuseppe, sul palco già preparato per il concerto.

Il Teatro di Terra.

Sotto quel soffitto di legno minaccioso ho passato tante serate, tanti concerti da "musicista" e spettatore, tanti spettacoli, tutte le sante feste di liberazione organizzata dalla fu sinistra giovanile. Il posto preferito dei fumatori, dopo due ore di concerto si scorgono a malapena le facce dei musicisti, gli occhi risucchiati dalle lenti a contatto diventano rossi rossi.

Mentre aspetto i compagni di serata, mi godo gli ultimi minuti del laboratorio teatrale. Stanno preparando "la proposta di matrimonio" di Čechov. Non posso trattenere un bel po' di malinconia, ricordare quante ore passate nell' aula magna del liceo, a finire la voce, a tremare, sudare, urlare, tirare fuori noi stessi. Mi rivedo in quei ragazzi che avranno 15-16 anni, mentre la regista li richiama dicendo "se non fate gli esercizi di respirazione non ce la farete mai a tenere queste scene!".

Dopo quella mezz'ora di dolce nostalgia, succede tutto molto velocemente. Un sacco di gente nel teatro, il concerto, le risate.

Un' altra serata al Teatro di Terra, insomma.

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domenica, dicembre 14, 2008

quanto ti stimo.

venerdì, dicembre 12, 2008

il presidente partigiano.


La rosa dedicata a Sandro Pertini, nel cuore del roseto del Parque del Buen Retiro, Madrid.

Di fiori così non se ne trovano più in Italia.

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lunedì, dicembre 01, 2008

veterani

essere dei pendolari veterani ha i suoi vantaggi.

sai riconoscere i disastri prima che accadano.

diventi un vecchio Tiresia, capace di cogliere i più piccoli segnali ad occhi chiusi. piccoli sguardi, piccoli minuti di ritardo annunciati sul treno di ritorno.

dentro di te c'è una vocina che parla e ti divora, mentre sei seduto al freddo degli ultimi binari, lontano dagli eurostar scintillanti.

la vocina dice "ehi ti sei chiesto perchè il tuo treno è stato spostato al binario 26, a 500 metri da qui, con qualche minuto di ritardo, giusto per cominciare?"

sono le anteprime di ritorni interminabili.

la pioggia aumenta esponenzialmente le possibilità di disastri.

se sulla linea ci sono N passaggi a livello, ognuno di questi è pronto ad bloccarsi perchè magari un qualcosa si è ossidato.

potrebbero rubare del rame da qualche cavo nei dintorni della stazione Casilina.

Qualche settimana fa, più di cinquecento persone sono scese, nere in volto, alla stazione di Ciampino, da un treno che non poteva procedere. Ognuna di queste doveva scegliere se farsi venire a prendere in macchina, intasando ancora di più l' Appia già satura, o rimanere al freddo a bestemmiare sul proprio destino. Io ero quello seduto da una parte a leggere dei numeri di seconda mano di John Doe. Il mercatino di Piazza della Repubblica è veramente provvidenziale.


potrebbe spezzarsi il pantografo.

potrebbe saltare la corrente.

Flash! Dammi casa mia.

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