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domenica, dicembre 17, 2006

Dialoghi.

Lezione di Logica Matematica, 14 Dicembre 2006
Come potete vedere, all'interno del calcolo dei predicati la NEGAZIONE ci permette di passare da un connettivo e da un quantificatore all'altro. L'effetto devastante e....rivoluzionario, per così dire, della negazione ci si para davanti ancora una volta. [...]
Avete fatto caso...c'è un momento della crescita dei bambini...quando hanno circa un anno e mezzo, due..che Negano qualsiasi richiesta gli venga fatta. I genitori spesso si disperano, nel senitire questo "NO NO NO NO " martellante. Invece sembra proprio che a quell'età stiano provando ad identificare l'elemento complementare - mentre l'associazione nome-oggetto è meccanica e di facile...risoluzione...beh...tentare di identificare il contrario di una cosa è tutta un'altra storia. Diciamo che...ecco...provano a vedere quello che succede.

Sulle scalinate dentro l'edificio di Matematica
- Scusa...non ricordo il tuo nome...
- Ah..ehm.. è Kiru...Kirubele
- Comecomecome?
- Kirubele.
- Kirubele.
- Già. Di solito qui mi chiamano Kiru.
- Fico. Significa...qualcosa?
- Ah...beh...sì...è un nome di un angelo...tipo...
- Hei hei hei. Cioè cazzo hai il nome di un ANGELO, dovresti esserne un po' più fiero. Ce l'avessi io! Diamine, sai che botta con le ragazze? Mica è il nome di un vigile urbano della strada accanto! E' il nome di un angelo!
- Eheh...
- Ti ricordi..cioè che angelo è?
- Ehm..tipo..il Cherub..?
- Cherubino?
- Sì! Cherubino.
- Bello. Quello che suona il flauto?
- Uh...sì..mi pare.
- Te suoni qualcosa?
- No...cioè sì...cioè canto.
- FICO! In un gruppo??
- In un coro gospel...
- IN UN CORO GOSPEL?
- come basso..
- COME BASSO?
- Come basso.
- Uao.

"Se Keats e Newton si ascoltassero a vicenda, sentirebbero le galassie cantare"
Richard Dawkins

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giovedì, dicembre 07, 2006

Personaggi.

Poi il treno si ferma....e sento il Vero Silenzio. Quello naturale e non indotto, del quale si puo' solo dire: assordante. Respiri saltuari, qualche sfrigolìo di giornale sfogliato. Una signora, con fare molto cadaverico,dorme e russa sonoramente, tenendo un occhio aperto. Inquietante.

E ancora, per tutto quel lunghissimo minuto di fermata chissà dove. Fermo la mia penna, divertita nel creare uno schizzo del signore di mezza età con baffetti alla chaplin che mi siede davanti. Mentre anche lui, dorme.

Mi giro e quasi urto il mio naso con quello di un corpulento operaio dell'est che si sporge un po' troppo verso il mio quadernino - e mi sorride con la sua faccia paffuta degna di una pubblicità della Bauli, o di un serial killer di provincia.

Che cosa studi? Mi chiede.

Ah...ehm...Informatica.

Il signore dormiente sembra non essere più molto dormiente. Tolgo il quadernino.

Ahh..allora...quello...è hobby.

Mh? Ah...no..sì..cioè sì, ogni tanto...

Vuole sapere se disegno anche col carboncino. Gli dico sì, ogni tanto. Non specifico che l'ultima volta risale a più di due anni fa. Poi scende. Guardo di nuovo il mio disegno. Il bozzetto assomiglia più a una foto mossa del tizio in questione che al tizio in questione. Però lo migliora notevolmente.

Poi, il treno di nuovo fermo. E di nuovo...

Il sonno è una malattia...quando si dorme si è indifesi.
Jonathan Coe

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domenica, dicembre 03, 2006

Manic Saturday (parte due)

...

Guardo il porchettaro. Sta facendo i conti su un foglietto, probabilmente traccia su un asse il numero di panini venduti, sull'altro il peso della porchetta impiegata e ne ottiene il grafico della funzione di...
NON ti distrarre, Cristo. Hai una missione da compiere.
Tira un po' di vento.
e l'Appia è mediamente trafficata.
Come diavolo mi sono cacciato in questa situazione...?

Mh..scusa. Ti posso chiedere un informazione?

Sì. Dimme Tutto!

Beh, tutto tutto è problematico. Ti devi accontentare di un

Guardi...allora...ci dovrebbe essere un convento qui intorno...con..con delle Suore, sì...cioè è una specie di Ostello, oltre che convento...nel senso che...ecco, una specie di albergo,sì...dovrebbe essere su questo tratto di strada, si chiama Santa Maria del Galloro, mi sembra...

Il porchettaro si liscia i baffetti, e mi spara un

E' QUESTO!

Mi giro. Una Chiesa enorme, proprio dietro al bancone del porchettaro. Figura di merda colossale.

Ah..AH...ok ok ...grazie mille!

Rientro in macchina con i miei tre compagni di viaggio, storie diverse, in convergenza su un obiettivo comune: trovare un letto per Dario - un trentino avventuroso, desideroso di affrontare le stranezze del basso Lazio per potersi godere una buona carrellata di cortometraggi animati in quel di Genzano. Dopo mezz'ora troviamo il vero punto di accoglienza, sito in Via Montecucco 2, sperduto tra viuzze da film horror.

I Castelli Animati sono un'esperienza da vivere, come al solito. Ho baciato Leo Ortolani e ho sorriso a Bill Plympton. Abbiamo riso da matti, con lacrime grosse grosse, e a volte invece sentivamo lacrime amare che spingevano per uscire.

L'idea è cercare di essere sempre sul punto di partire, ogni volta che si arriva ... si risparmiano presentazioni e addii.
Richard Linklater

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